Ve lo ricordate il vostro primo impianto stereo? probabilmente avete cominciato ad ascoltare musica con un “mangiadischi” o una fonovaligia…Poi, dopo qualche anno è arrivato quello che ai tempi era considerato il massimo della tecnologia, lo stereo di Selezione del reader Digest!: un vero giradischi amplificato, con le casse separabili. Accipicchia se era un bel sentire! Finalmente si distinguevano i suoni in stereofonia, praticamente si apriva davanti a noi un mondo nuovo, fatto di sonorità prima celate o appena accennate, e ora finalmente rivelate. ” Senti quella chitarra in sottofondo, mai sentita prima!”

Lo stereo era il primo traguardo da raggiungere, il primo regalo da farsi fare per il diploma, prima ancora del motorino.Ed era anche un mezzo di aggregazione. Ci si riuniva a casa dell’amico più “attrezzato”, magari quello col famoso Stereorama di Selezione, ad ascoltare l’ultimo LP dei King Crimson. E da lì, ad arrivare ad un vero impianto hi-fi, il passo fu breve. Grazie alle recensioni di Stereoplay e di Suono, i più intraprendenti e appassionati cominciarono a costruire, componente dopo componente, con le mance e la paghetta settimanale, un vero impianto stereo, anzi, hi-fi. Un giradischi Thorens, un amplificatore Maranz, una coppia di JBL, magari anche un registratore a cassette, la cosiddetta “piastra”. Il sistema si era evoluto, il vecchio stereo di Selezione si era trasformato in un vero impianto di alta fedeltà.

Da allora molte cose sono cambiate. E’ cambiato soprattutto il modo di fruire la musica, da parte dei più giovani innanzitutto. L’I-Pod ha rimpiazzato il vecchio compattone stereo. Due auricolari e un minuscolo riproduttore da taschino sono sicuramente più pratici e comodi da portare in giro.Si può sentire la musica per strada o anche in tram. Si può scaricare la musica da internet ( ahimè anche illegalmente) e scambiarsi i files. Tutto più facile, più hi-tech. Ma che tristezza!